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Istituto Di Ricerca e Formazione – Giorgio Magnano MD – Vittorio Magnano DDS, MSc, BSc

Quale è la differenza fra paura, ansia e angoscia?

di Giorgio e Vittorio Magnano –

Non è facile distinguerne le definizioni,  prova ne è che in tedesco, lingua (al pari del greco) più analitica e logica dell’italiano, i tre concetti (paura, ansia e angoscia) sono espressi con un unico termine: “angst”.Questa parola ritrova una radice indo-europea in agh, presente nel greco ancho (soffoco) e nel latino angina (dolore soffocante); ancora il greco fa anckos  comesofferenza psichica e l’inglese ache, che indica invece un dolore fisico. In italiano dalla stessa radice sono ansia e angoscia (e anche agonia). In effetti  paura, ansia e angoscia sono  tre  diversi sentimenti per  tre forme di sofferenza, intesa come disagio e repulsione al cospetto di un pericolo. Anatomo-funzionalmente  la loro sede è comune ed è nel sistema limbico.  Per inciso la paura  è data da un pericolo presente, determinato e identificato. L’ansia dall’aspettativa  di un  evento supposto come pericolo. L’angoscia è il sentimento sostenuto dal non presente, dal non determinato e non identificato, ossia dal  niente. L’animale prova paura, ma non ansia e tantomeno angoscia. L’angoscia è sempre angoscia di…ma non di questo o di quello. L’angoscia di… è sempre angoscia per...ma non per questo o per quello. Quando il dentista dice al paziente col mal di denti – non c’è niente per cui non posso farci niente – mette la di lui sofferenza (e aspettativa)  al cospetto del niente. Il paziente ha posto al dentista un problema scientifico e il dentista  dà una risposta metafisica gettando il paziente su una  minaccia che non può identificare. Questa è l’angoscia. E’ la paura del niente. L’ente non gli  parla più, diventa indefinibile, perde i suoi contenuti, diventa essere. Il paziente entra in una dimensione metafisica; esce da una dimensione  ontica (dell’ente) ed entra in una ontologica (dell’essere) e quindi passa dalla paura e dall’ansia (ontiche) all’angoscia (ontologica). Il che è peggio perchè non se ne vede soluzione e il dolore può addirittura aumentare.